L’Istituto Sloveno di Ricerche (SLORI), il Dipartimento di Scienze giuridiche, del Linguaggio, dell’Interpretazione e della Traduzione dell’Università degli Studi di Trieste, il Centro per lo Sloveno come Lingua Seconda/Straniera della Facoltà di Filosofia di Ljubljana hanno promosso in collaborazione con la Provincia di Trieste la tavola rotonda “Imparare lo sloveno in età adulta: buone prassi nel contesto triestino”, che si è svolta venerdì 30 gennaio 2015 presso il Magazzino delle Idee della Provincia di Trieste sito in Corso Cavour 2 alle ore 17.00
L’obiettivo della tavola rotonda è promuovere lo studio della lingua slovena anche tra la popolazione adulta e presentare le esperienze di quattro adulti di origini linguistiche italiane che hanno appreso lo sloveno e oggi lo utilizzano con disinvoltura in diverse situazioni della vita quotidiana.
Negli ultimi decenni si registra lungo l’intera fascia confinaria del Friuli Venezia Giulia un interresse crescente per l’apprendimento dello sloveno come lingua seconda. Questo dato è supportato tanto dal crescente numero di bambini provenienti da famiglie di lingua italiana che frequentano le scuole materne e di primo grado con lingua di insegnamento slovena, quanto dal crescente numero di corsi di lingua slovena per adulti, organizzati da enti sia pubblici che privati.
Anche nella provincia di Trieste sta aumentando l’interesse verso l’apprendimento dello sloveno come lingua seconda in età adulta, testimoniato dal considerevole incremento del numero di corsi. Questo fenomeno è dovuto a diverse ragioni legate ai processi di integrazione europea, al progressivo superamento delle barriere fisiche e mentali, alla diffusione di opportunità lavorative, formative e residenziali oltre confine ma anche alla volontà di conoscere la lingua del vicino, nella convinzione che si tratti di un passo fondamentale verso la prospettiva di una convivenza multiculturale. Lo sloveno, tuttavia, non è unicamente la lingua del paese contermine ma è anche “lingua seconda” dell’area confinaria del FVG, emblema della sua dimensione multilingue e multiculturale.
Imparare lo sloveno in età adulta non è un processo semplice né a breve termine, bensì richiede dedizione, tempo e un’adeguata motivazione, oltre alla possibilità di utilizzare le competenze apprese nella prassi quotidiana, fatto che nel contesto di Trieste non appare del tutto scontato.
In apertura sono previsti gli indirizzi di saluto da parte del Presidente della Provincia di Trieste Maria Teresa Bassa Poropat,, del direttore dell’Istituto Sloveno di Ricerche (SLORI) Devan Jagodic, del Vice Direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche, del Linguaggio, dell’Interpretazione e della Traduzione Lorenza Rega e di Nataša Pirih Svetina in rappresentanza del Centro per lo Sloveno come Lingua Seconda/Straniera della Facoltà di Filosofia dell’Università di Ljubljana.
Seguirà la tavola rotonda che verrà moderata dalla ricercatrice dello SLORI Maja Mezgec. Prenderanno parte al dibattito Irina Moira Cavaion (insegnante), Massimo Sbarbaro (informatico), Chiara Sepin (grafico) e Andrea Sgarro (professore universitario). L’attenzione si concentrerà sulle motivazioni che spingono all’apprendimento della lingua slovena, sul suo utilizzo nella prassi quotidiana e sulle difficoltà incontrate durante lo studio. Attraverso le testimonianze di quattro esempi virtuosi si tenterà di superare l’ormai radicato pregiudizio secondo cui, per la popolazione adulta triestina, l’apprendimento dello sloveno rappresenta una barriera insormontabile. Nel dibattito verranno utilizzate entrambe le lingue essendo l’evento rivolto al pubblico sia di lingua italiana che di lingua slovena. Sarà disponibile il servizio di traduzione simultanea.