A cura di Štefan Čok e Anja Škarabot
Trieste, SLORI, 2019
Il volume Dietro, a ridosso, oltre il confine. Gli Sloveni in Friuli Venezia Giulia a dieci anni dall’ingresso della Slovenia nell’area Schengen è stato realizzato nell’ambito del progetto omonimo, finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, L.R. 25/2016, art. 7, comma 67, lettera e).
Gli atti sono composti da due parti, divise per contenuto: la prima contiene le relazioni tenutesi nel corso del primo giorno dell’evento finale del progetto, svoltosi a Gorizia il 18 ottobre 2018. La seconda parte comprende le relazioni dai due incontri introduttivi di Tarvisio (7 settembre 2018) e Muggia (21 settembre 2018). Le relazioni del secondo giorno dell’evento conclusivo del progetto (Gorizia, 19 ottobre 2018), essendo rivolte soprattutto alla riflessione interna della comunità slovena non sono state tradotte e sono disponibili nell’edizione slovena di questa raccolta di atti.
La prima parte degli atti (Gorizia, 18 ottobre 2018) affronta la questione dell’area transfrontaliera in diversi aspetti generali. La seconda parte degli atti (Tarvisio, 7 settembre e Muggia, 21 settembre 2018) affronta la questione dal “punto di vista geografico”, con le relazioni dai due incontri introduttivi del progetto, svoltisi ai due estremi del confine italo-sloveno. Il quarto capitolo affronta quindi l’area del Triplice confine italo-austro-sloveno, con una particolare attenzione sull’area della Valcanale, il quinto capitolo invece si sposta all’estremo sud dell’area transfrontaliera, nello spazio dell’Istria settentrionale.
Gli atti comprendono però anche un contributo inconsueto: tramite un cosiddetto QR-code per smartphone oppure tramite un link testuale offriamo al lettore la possibilità di visionare un breve videodocumentario, realizzato nell’ambito del progetto da un gruppo di giovani che hanno così potuto scoprire le specificità del confine italo-sloveno.
Sullo sfondo di questa raccolta di atti e dell’intero progetto sta la basilare convinzione che la rimozione dei controlli di confine abbia rappresentato e rappresenti un passo avanti fondamentale per l’area di confine italo-slovena. Il libero attraversamento dei confini è però nella storia prima eccezione che regola, perlomeno dalla creazione degli stati moderni; proprio per questo gli accordi di Schengen rappresentano un tesoro inestimabile, di cui a volte non ci rendiamo abbastanza conto e che possiamo conservare solo tramite un’attenzione quotidiana, anche nel risolvere quei problemi che la rimozione dei controlli confinari può creare.
Il ruolo della comunità nazionale slovena in Friuli Venezia è particolarmente prezioso in questo contesto: dalla sua capacità di inserirsi attivamente e con profitto nelle nuove dinamiche transfrontaliere create dallo spazio Schengen, o che lo spazio Schengen dovrebbe creare, dipende non solo il suo sviluppo futuro ma anche, in parte non trascurabile, lo sviluppo complessivo di quest’area.